A TU PER TU CON PUCCINI
16-01-2022 11:15 - Serie B2 Stagione 2021/22
Con quasi un girone alle spalle è giunto il momento di fare i conti con coach Alessandro Puccini, uno dei principali protagonisti dell'AM Flora Buggiano. Un 2021 fantastico per lui e per l'UPV Buggiano che oltre alla promozione in serie B2 ha disputato un sontuoso girone d'andata.
19 punti in 10 partite, +8 dalla zona retrocessione e soprattutto -5 dal primo posto: ti aspettavi un inizio del genere?
«La consapevolezza ad inizio anno c'era perché siamo partiti come gruppo un po' in sordina, ma la squadra era stata costruita sull'ossatura della scorsa stagione e c'erano tante certezze. Gli innesti poi hanno aumentato il livello dell'allenamento e sulla carta la speranza era di poter dire la nostra e così è stato. Le ragazze sono state brave a calarsi fin da subito nella categoria, cosa non facile per chi ha poca esperienza».
«Certo» continua Puccini «la classifica ci sorride perché l'obiettivo rimane la salvezza, ma i 5 punti dalla prima con gli scontri diretti da giocare in casa contro San Casciano e Prato sono stuzzicanti. Noi dobbiamo comunque guardare sia sopra che sotto di noi. La sosta prolungata infatti favorisce le squadre di mezza classifica numericamente in difficoltà e con qualche problemino. Noi invece in seguito anche alla vittoria contro Pontedera stavamo viaggiando forte e questo periodo di stop può esserci nocivo».
Inoltre l'infortunio di Frediani vi ha tolto una bella arma a vostra disposizione. Come procede il suo rientro?
«Con Alessia stiamo valutando l'ipotesi di rinforzare la gamba e lavorare un mese solo in sala pesi. Con il tipo di infortunio che ha avuto alcuni atleti sono tornati a giocare, ma ci sono un sacco di incognite. Dopo questo periodo vedremo se sarà opportuno o meno l'operazione. Il suo ko è una perdita pesante. Era entrata molto bene in quello che era il suo ruolo e anche da subentrata spesso ci aveva dato una gran mano in diverse partite».
Hai qualche rammarico nel girone d'andata?
«In generale no, ma se devo essere pignolo ci saremmo potuti prendere un punto in più nelle sfide contro Prato e Montespertoli. Questo però fa tutto parte del nostro percorso di crescita. Una grande mano paradossalmente ce l'ha data la sconfitta di Lunezia. Quel ko ci ha svegliato, facendoci intuire che dovevamo cambiare passo in questa categoria. Se avessimo vinto la prima avremmo preso il campionato sottogamba e sicuramente non sfornato due belle prestazioni nei match seguenti».
Chi vedi favorita per la promozione e chi invece farà compagnia ai fanalini di coda in serie C?
«Rispetto alla vetta nelle zone basse c'è una lotta più serrata. La differenza? La faranno le gare in casa: chi raccoglierà più punti tra le mura amiche arriverà alla salvezza. Nelle zone alte dipenderà molto dagli scontri diretti e dai recuperi. Infatti se la Federazione decidesse di inserire gare infrasettimanali chi gioca con le atlete contate ne potrà risentire. Non dimentichiamoci l'incognita Covid: alcuni casi di positività negli scontri diretti potrebbero essere decisivi».
Come ti trovi con il vice Bagni, un'istituzione a Buggiano?
«Con Manuel c'è stato un bellissimo rapporto fin da subito. Lo ritengo una persona molto leale, schietta e competente. Io non sono uno che delega tanti compiti, ma fin dalle prime sedute ho intuito un certo feeling. Ecco che ho provveduto a una distribuzione dei ruoli perché ho visto in lui una persona molto appassionata e con una gran voglia di mettersi in gioco».
La squadra che ha conquistato la B2 era principalmente un roster che negli anni scorsi aveva mancato di poco l'obiettivo promozione. Cosa hai aggiunto o dove hai lavorato?
«Più che a me dovresti chiederlo alle atlete. Io ho portato il mio metodo di lavoro effettuato grazie a degli studi nelle scorse stagioni. Lo scorso anno è stata una stagione particolare e Manuel durante il campionato mi spiegava quali erano gli aspetti che nelle scorse stagioni erano un po' mancati. L'aspetto fondamentale è stata la voglia delle giocatrici di dimostrare di valere qualcosa. La loro forza di volontà le ha portate a prendersi qualcosa che era sempre sfuggito loro, ma che potevano raggiungere. Alla fine puoi preparare gli allenamenti quanto vuoi, ma la forza di volontà delle atlete decide tutto».
Infine, quali sono i luoghi comuni, le maldicenze o le frasi fatte che non sopporti della pallavolo?
«La cosa che mi manda il sangue al cervello è lo slogan “il nostro sport è differente”. Il nostro sport infatti è identico agli altri quando si parla di professionismo. Tutti giocano per avere il contratto gli anni seguenti così come i trofei e le prestazioni sono monito per la stagione successiva anche se si parla nei contratti di tanti zero in meno rispetto al mondo del calcio, per fare un esempio. Non è uno sport differente anche perché la federazione si è fatta trovare impreparata in queste settimane non stoppando il campionato. Il risultato? Nella serie B si sono giocate circa il 20% delle gare in programma. Questo fa riflettere».
19 punti in 10 partite, +8 dalla zona retrocessione e soprattutto -5 dal primo posto: ti aspettavi un inizio del genere?
«La consapevolezza ad inizio anno c'era perché siamo partiti come gruppo un po' in sordina, ma la squadra era stata costruita sull'ossatura della scorsa stagione e c'erano tante certezze. Gli innesti poi hanno aumentato il livello dell'allenamento e sulla carta la speranza era di poter dire la nostra e così è stato. Le ragazze sono state brave a calarsi fin da subito nella categoria, cosa non facile per chi ha poca esperienza».
«Certo» continua Puccini «la classifica ci sorride perché l'obiettivo rimane la salvezza, ma i 5 punti dalla prima con gli scontri diretti da giocare in casa contro San Casciano e Prato sono stuzzicanti. Noi dobbiamo comunque guardare sia sopra che sotto di noi. La sosta prolungata infatti favorisce le squadre di mezza classifica numericamente in difficoltà e con qualche problemino. Noi invece in seguito anche alla vittoria contro Pontedera stavamo viaggiando forte e questo periodo di stop può esserci nocivo».
Inoltre l'infortunio di Frediani vi ha tolto una bella arma a vostra disposizione. Come procede il suo rientro?
«Con Alessia stiamo valutando l'ipotesi di rinforzare la gamba e lavorare un mese solo in sala pesi. Con il tipo di infortunio che ha avuto alcuni atleti sono tornati a giocare, ma ci sono un sacco di incognite. Dopo questo periodo vedremo se sarà opportuno o meno l'operazione. Il suo ko è una perdita pesante. Era entrata molto bene in quello che era il suo ruolo e anche da subentrata spesso ci aveva dato una gran mano in diverse partite».
Hai qualche rammarico nel girone d'andata?
«In generale no, ma se devo essere pignolo ci saremmo potuti prendere un punto in più nelle sfide contro Prato e Montespertoli. Questo però fa tutto parte del nostro percorso di crescita. Una grande mano paradossalmente ce l'ha data la sconfitta di Lunezia. Quel ko ci ha svegliato, facendoci intuire che dovevamo cambiare passo in questa categoria. Se avessimo vinto la prima avremmo preso il campionato sottogamba e sicuramente non sfornato due belle prestazioni nei match seguenti».
Chi vedi favorita per la promozione e chi invece farà compagnia ai fanalini di coda in serie C?
«Rispetto alla vetta nelle zone basse c'è una lotta più serrata. La differenza? La faranno le gare in casa: chi raccoglierà più punti tra le mura amiche arriverà alla salvezza. Nelle zone alte dipenderà molto dagli scontri diretti e dai recuperi. Infatti se la Federazione decidesse di inserire gare infrasettimanali chi gioca con le atlete contate ne potrà risentire. Non dimentichiamoci l'incognita Covid: alcuni casi di positività negli scontri diretti potrebbero essere decisivi».
Come ti trovi con il vice Bagni, un'istituzione a Buggiano?
«Con Manuel c'è stato un bellissimo rapporto fin da subito. Lo ritengo una persona molto leale, schietta e competente. Io non sono uno che delega tanti compiti, ma fin dalle prime sedute ho intuito un certo feeling. Ecco che ho provveduto a una distribuzione dei ruoli perché ho visto in lui una persona molto appassionata e con una gran voglia di mettersi in gioco».
La squadra che ha conquistato la B2 era principalmente un roster che negli anni scorsi aveva mancato di poco l'obiettivo promozione. Cosa hai aggiunto o dove hai lavorato?
«Più che a me dovresti chiederlo alle atlete. Io ho portato il mio metodo di lavoro effettuato grazie a degli studi nelle scorse stagioni. Lo scorso anno è stata una stagione particolare e Manuel durante il campionato mi spiegava quali erano gli aspetti che nelle scorse stagioni erano un po' mancati. L'aspetto fondamentale è stata la voglia delle giocatrici di dimostrare di valere qualcosa. La loro forza di volontà le ha portate a prendersi qualcosa che era sempre sfuggito loro, ma che potevano raggiungere. Alla fine puoi preparare gli allenamenti quanto vuoi, ma la forza di volontà delle atlete decide tutto».
Infine, quali sono i luoghi comuni, le maldicenze o le frasi fatte che non sopporti della pallavolo?
«La cosa che mi manda il sangue al cervello è lo slogan “il nostro sport è differente”. Il nostro sport infatti è identico agli altri quando si parla di professionismo. Tutti giocano per avere il contratto gli anni seguenti così come i trofei e le prestazioni sono monito per la stagione successiva anche se si parla nei contratti di tanti zero in meno rispetto al mondo del calcio, per fare un esempio. Non è uno sport differente anche perché la federazione si è fatta trovare impreparata in queste settimane non stoppando il campionato. Il risultato? Nella serie B si sono giocate circa il 20% delle gare in programma. Questo fa riflettere».
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