DUE CHIACCHIERE CON...BEATRICE BECONI
26-01-2022 12:49 - Giovanili Stagione 2021-22
Due chiacchiere con Beatrice Beconi, allenatrice delle due squadre under 16 e dell'under 14.
Come sono state costruite le squadre?
«Al momento le due squadre under 16 si stanno allenando insieme, ma vi è una divisione. La squadra denominata "Futura" infatti è stata costruita in prospettiva del prossimo anno, facendo fare esperienza a queste ragazze. Sarebbe stato inutili convocarle e non farle giocare nell'altro gruppo. L'under 14 invece comprende anche ragazze che partecipano all'under 16 Futura. Questo per loro è uno stimolo importante perché facendo due campionati li porta ad allenarsi con gente più grande. Il mio obiettivo comunque rimane quello di costruire più ragazze possibili che fra qualche anno possano diventare utili per la prima squadra».
Il cammino nell'under 16 Futura?
«Nel girone abbiamo terminato a metà classifica, alternando nette vittorie a sconfitte altrettanto nette. La difficoltà iniziale dal punto di vista psicologico era far capire gli obiettivi di squadra, mentre dal punto di vista del gioco vi sono state difficoltà nel mettere palla a terra. Piano piano abbiamo iniziato a migliorare e a sbagliare sempre meno».
«Il mio primo obiettivo per tante ragazze era farle credere in loro stesse. Non dobbiamo entrare in campo con la mentalità che dobbiamo perdere per forza. Ci sono state e ci saranno partite in cui abbiamo preso e prenderemo pallonate, ma dobbiamo evitare le crisi emotive. Come? Iniziando a impostare le ragazze come atlete anche da un punto di vista mentale. Non era e non è facile però perché il 2007 non aveva alle spalle l'anno scorso un campionato dato lo stop per Covid».
Nell'Under 16 Ediltecnica invece?
«Lì è una dura lotta con la capolista Aglianese dove nello scontro diretto abbiamo perso 3-2 in un match entusiasmante. Non vi è tanta differenza tecnica con loro, ma piuttosto quella mentale, nel cambio tattico di gioco: lì siamo carenti. La squadra inizialmente in campo era un po' fragile, ma sta migliorando, le vedo più autonome. Mi basterebbe un po' di cattiveria in più. Purtroppo qui dopo la prima partita non ho più avuto un gruppo completo tra malattie a altre problematiche».
Infine in under 14?
«Questa è una categoria delicata perché il passaggio tra under 13 e under 14 è tosto. Qualcuno deve entrare ancora nell'ottica di capire la pallavolo quanto è importante nella loro vita. Io cerco già da questa categoria di imprimere un marchio agonistico, cercando di indirizzare il punto già dal servizio. La sconfitta nell'ultima gara? Probabilmente è stata un toccasana perché ha svegliato un po'. Il secondo posto? Tra infortuni e quarantene ci siamo allenati veramente in poche e con questo gruppo stiamo facendo molto più di quanto era auspicabile».
Come sono state costruite le squadre?
«Al momento le due squadre under 16 si stanno allenando insieme, ma vi è una divisione. La squadra denominata "Futura" infatti è stata costruita in prospettiva del prossimo anno, facendo fare esperienza a queste ragazze. Sarebbe stato inutili convocarle e non farle giocare nell'altro gruppo. L'under 14 invece comprende anche ragazze che partecipano all'under 16 Futura. Questo per loro è uno stimolo importante perché facendo due campionati li porta ad allenarsi con gente più grande. Il mio obiettivo comunque rimane quello di costruire più ragazze possibili che fra qualche anno possano diventare utili per la prima squadra».
Il cammino nell'under 16 Futura?
«Nel girone abbiamo terminato a metà classifica, alternando nette vittorie a sconfitte altrettanto nette. La difficoltà iniziale dal punto di vista psicologico era far capire gli obiettivi di squadra, mentre dal punto di vista del gioco vi sono state difficoltà nel mettere palla a terra. Piano piano abbiamo iniziato a migliorare e a sbagliare sempre meno».
«Il mio primo obiettivo per tante ragazze era farle credere in loro stesse. Non dobbiamo entrare in campo con la mentalità che dobbiamo perdere per forza. Ci sono state e ci saranno partite in cui abbiamo preso e prenderemo pallonate, ma dobbiamo evitare le crisi emotive. Come? Iniziando a impostare le ragazze come atlete anche da un punto di vista mentale. Non era e non è facile però perché il 2007 non aveva alle spalle l'anno scorso un campionato dato lo stop per Covid».
Nell'Under 16 Ediltecnica invece?
«Lì è una dura lotta con la capolista Aglianese dove nello scontro diretto abbiamo perso 3-2 in un match entusiasmante. Non vi è tanta differenza tecnica con loro, ma piuttosto quella mentale, nel cambio tattico di gioco: lì siamo carenti. La squadra inizialmente in campo era un po' fragile, ma sta migliorando, le vedo più autonome. Mi basterebbe un po' di cattiveria in più. Purtroppo qui dopo la prima partita non ho più avuto un gruppo completo tra malattie a altre problematiche».
Infine in under 14?
«Questa è una categoria delicata perché il passaggio tra under 13 e under 14 è tosto. Qualcuno deve entrare ancora nell'ottica di capire la pallavolo quanto è importante nella loro vita. Io cerco già da questa categoria di imprimere un marchio agonistico, cercando di indirizzare il punto già dal servizio. La sconfitta nell'ultima gara? Probabilmente è stata un toccasana perché ha svegliato un po'. Il secondo posto? Tra infortuni e quarantene ci siamo allenati veramente in poche e con questo gruppo stiamo facendo molto più di quanto era auspicabile».
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